Lunedì 10 marzo l´arcivescovo Gian Franco Saba ha ricevuto in episcopio l´imam di Sassari, Abdellaoui Salaheddine, e altri rappresentanti della comunità musulmana presente in città.
Nel corso dell´incontro, al quale hanno partecipato, insieme a don Giuseppe Faedda, delegato diocesano per l´ecumenismo e il dialogo interreligioso, anche i membri della Consulta diocesana per il dialogo interreligioso, l´arcivescovo ha consegnato il suo messaggio di augurio in occasione del mese di Ramadan, indirizzato alle comunità musulmane presenti nel territorio della diocesi turritana.
L´incontro è stato un´occasione significativa per rafforzare le relazioni tra la comunità cristiana e quella musulmana, proseguendo il cammino di dialogo e fratellanza avviato negli anni scorsi dalla Fondazione Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni.
Il messaggio dell´arcivescovo è stato consegnato, oltre che in italiano, anche tradotto in arabo, francese e inglese.
ALLE COMUNITÀ MUSULMANE PRESENTI NEL TERRITORIO DELL´ARCIDIOCESI DI SASSARI - MESSAGGIO PER IL MESE DI RAMADAN E ‘ID AL-FITR
1446 H. / 2025 A.D.
Carissimi fratelli e carissime sorelle di fede musulmana, che vivete nel territorio dell´Arcidiocesi di Sassari,
As-salamu ?alaykuma, Pace su di voi!
Con l´inizio del mese di Ramadan, desidero rivolgervi un sincero augurio di pace, bene e serenità. Questo tempo sacro di digiuno, preghiera e condivisione rappresenta per voi un´opportunità preziosa per rinnovare il cuore, rafforzare il legame con Dio e vivere più intensamente la fraternità con gli altri. Papa Francesco ci ricorda che «il digiuno ci sveglia», perché esso ci invita a una maggiore attenzione verso Dio e verso il prossimo, aprendoci alla solidarietà con chi è nel bisogno. Il digiuno nel mese di Ramadan, così vissuto, diventa un cammino di purificazione e crescita spirituale, un tempo in cui il sacrificio si trasforma in dono e il distacco dalle cose materiali permette di riscoprire ciò che davvero conta: la vicinanza a Dio, la cura del cuore e l´amore per gli altri.
Anche quest´anno, per una parte, il mese di Ramadan coincide con il “tempo forte” della Quaresima, il periodo che prepara i cristiani alla Pasqua. Questo parallelismo tra le due grandi tradizioni religiose ci offre uno spunto di riflessione sul valore della purificazione interiore, del sacrificio e della speranza. Nella Quaresima, i cristiani ricordano i quaranta giorni che Gesù trascorse nel deserto prima di iniziare la sua missione di annuncio della «Buona Notizia», un tempo di preghiera e di prova che lo ha preparato a donarsi totalmente per amore. Allo stesso modo, il popolo ebreo visse quarant´anni di cammino nel deserto, un´esperienza di attesa, fiducia e affidamento a Dio nel viaggio verso la Terra promessa. Questi tempi di rinnovamento e purificazione ci insegnano che la vera libertà interiore nasce da un cuore che si lascia guidare dalla fede e dall´amore. Viviamo in un mondo visibilmente segnato dalla guerra fratricida: divisioni, pregiudizi e incomprensioni alimentano focolai di violenza domestica, locale e universale. Tuttavia, il vostro impegno nel digiuno, nella preghiera e nella carità è una testimonianza luminosa di fede e speranza, un invito per tutti a riscoprire il senso autentico della fratellanza. Come credenti, ci accomuna la ricerca di Dio, il desiderio di costruire una società fondata sul rispetto reciproco, sul dialogo e sulla solidarietà. Papa Francesco ci esorta a essere “artigiani di pace”, perché solo attraverso il riconoscimento e la stima reciproca possiamo edificare un mondo più giusto e fraterno. Il mio augurio è che il nostro e il vostro cammino in questo tempo «sia una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l´animo umano» (Documento sulla Fratellanza Umana). La grazia di Dio ci aiuti a riconoscere i valori che le nostre fedi condividono, pur nella consapevolezza delle differenze che ci caratterizzano, ma accomunati dalla fede nel Creatore, Clemente e Misericordioso.
Con la speranza di poter rinnovare insieme la testimonianza della fratellanza umana e con l´auspicio di poter proseguire il percorso avviato in dialogo con la nostra Accademia “Casa di Popoli, Culture e Religioni”, desidero meditare insieme a voi i versi del Corano: «Chiunque fa rivivere qualcuno è come se avesse fatto rivivere tutta l´umanità» (5,32), testi che richiamano al mio cuore l´invito di Gesù: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10,27).
A voi e alle vostre famiglie rivolgo i miei migliori auguri, affinché il digiuno del Ramadan e un gioioso ‘Id al-fitr portino frutti di pace, fraternità e speranza.
Che Dio Onnipotente ci aiuti sempre a vedere nell´altro un fratello da sostenere e da amare.
Sassari, 1° marzo 2025
Gian Franco Saba
Arcivescovo