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CASA DI POPOLI, CULTURE E RELIGIONI
Fondazione Accademia

1° Simposio Internazionale
Popoli, Culture e Religioni per un Nuovo Umanesimo

La Fondazione Accademia ha promosso, in collaborazione con l'Institut Catholique de la Mediterranée di Marsiglia, il 1° Simposio Internazionale dal titolo "Popoli, Culture e Religioni per un Nuovo Umanesimo", che si è svolto giovedì 12 e venerdì 13 dicembre 2024.
Questo evento rappresenta un'importante opportunità per promuovere un dialogo interculturale e interreligioso. I lavori aperti a tutti ed in particolare a giovani, studenti delle ultime classi scuole secondarie, universitari, dottorandi, neolaureati e professionisti, si sono articolati in 3 sessioni di lavoro che prevedono relazioni, comunicazioni e panel, condotti da esperti nazionali e internazionali, tutti volti a stimolare un rinnovato senso di comunità, basato sull’inclusione e sulla solidarietà tra diverse culture e religioni.

Il focus dei lavori proposti ai partecipanti ha affrontato il tema "Una nuova paideia per una cittadinanza inclusiva, solidale e fraterna tra popoli, culture e religioni" - Generare leadership e laboratori per il dialogo interculturale e interreligioso.

La prima sessione, nel pomeriggio del 12 dicembre, si è concentrata su "Paideia e Cittadinanza: Ponte tra Culture e Religioni".

Nella mattina del 13 dicembre, i partecipanti sono stati coinvolti in laboratori pratici sul tema "Cittadinanza e Inclusione".

Infine, la giornata di venerdì pomeriggio ha esplorato il concetto di "Costruire Fratellanza: Educare a prospettive Future per un Mediterraneo Inclusivo".

Simposio Internazionale Popoli, Culture e Religioni per un Nuovo Umanesimo

Paideia e Cittadinanza: Ponte tra Culture e Religioni

La prima sessione, dedicata al tema "Paideia e Cittadinanza: Ponte tra Culture e Religioni", si è svolta presso l'aula Segni del Dipartimento di Giurisprudenza dell´Università degli Studi di Sassari.
A presiedere i lavori è stato don Salvatore Bulla, dottore di ricerca in Critica Letteraria presso l'Università di Sassari.

Dopo i saluti istituzionali del dott. Antonello Spanu, direttore generale della Fondazione Accademia, di don Giovanni Tanca, dottorando in Teologia e Scienze Patristiche, di Abdellaoui Salaheddine, Imam della Città di Sassari, e del prof. Pier Andrea Serra, prorettore alla Terza Missione dell´Università degli Studi di Sassari, hanno preso la parola i relatori: don Patrice Chocholski, direttore dell´Institut Catholique de la Méditerranée di Marsiglia, don Giuliano Savina, direttore dell´Ufficio Nazionale per l´Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (UNEDI) della CEI, e il nostro arcivescovo mons. Gian Franco Saba.

1° Simposio Internazionale

Intervento di Don Patrice Chocholski

Don Chocholski ha approfondito il tema della pluralità religiosa come frutto di una saggia volontà divina, richiamandosi alla Dichiarazione di Abu Dhabi, che sottolinea il rispetto dell´alterità voluta da Dio. Ha citato un passaggio della Sunna, secondo cui, se Dio avesse voluto creare un´unica comunità, lo avrebbe fatto: la differenza è dunque interpretata come una forma di misericordia divina.

Riferendosi al Concilio Vaticano II, ha evidenziato come ciò che è vero e santo nelle diverse tradizioni religiose rappresenti un'irradiazione della stessa luce divina. Ha richiamato, inoltre, il passo biblico in cui l'ospitalità di Abramo diventa simbolo del dialogo interreligioso, sottolineando che la presenza dell´altro, di un "tu", è necessaria per consentire all´"io" di realizzarsi pienamente, secondo la filosofia dialogica di Martin Buber.

Il progresso nel dialogo interreligioso è stato indicato come una sfida per moltiplicare le "fontane di misericordia", fondate sulla coesistenza e non sul relativismo. Don Chocholski ha poi esortato a costruire relazioni che favoriscano l´accoglienza reciproca e l´integrazione delle diversità.

Intervento di Don Giuliano Savina

Don Giuliano Savina ha posto l'attenzione sulla necessità di una conoscenza reciproca per aprirsi a una visione più ampia della realtà, evidenziando l'importanza di riconoscere l'Italia come un Paese pluriconfessionale e plurireligioso. Ha sottolineato l´integrazione tra comunità religiose e territorio, ricordando che il documento di Abu Dhabi è un frutto del Concilio Vaticano II, i cui effetti richiedono ancora tempo per essere pienamente recepiti.

Ha quindi evidenziato il passaggio da un invito all'accoglienza – espresso da Giovanni Paolo II con il celebre invito: "Aprite le porte a Cristo" – a un'azione di uscita e incontro – come indicato da Papa Francesco: "Esci" – introducendo il concetto di dimensione "diastolica": aprirsi all'altro per comprendere meglio sé stessi.

Le chiavi ermeneutiche del dialogo interreligioso sono state individuate nel passaggio da un dialogo dialettico a uno dialogico e nell'assunzione della dimensione cosmoteandrica, che tiene unito Dio, l'uomo e il mondo. Don Savina, citando Papa Francesco, ha ribadito che l'uomo è non solo la via della Chiesa, ma anche il punto di convergenza di tutte le religioni.

Messaggio di Mons. Gian Franco Saba

L'arcivescovo Gian Franco Saba ha messo in evidenza i punti del suo messaggio alla città e al territorio, incentrato sulla speranza come forza motrice del dinamismo umano. Richiamandosi all'immagine della spes, ha sottolineato l'importanza del dialogo tra fedi e filosofie per contrastare la tentazione di cedere alla rassegnazione. Ha citato Henri de Lubac, richiamando una "mistica dell'uomo nuovo", e il Concilio Vaticano II, che ha dedicato particolare attenzione al tema della speranza, intesa come un dialogo tra le due dimensioni complementari: laica e religiosa.

Mons. Saba ha evidenziato come la riscoperta del limite e della persona siano cruciali per affrontare la crisi della trasmissione dei valori e generare una speranza capace di edificare una nuova città. Ha invitato, inoltre, alla responsabilità collettiva verso il futuro, fondato su un dialogo multipolare e multiculturale.

Conclusione della sessione

La prima sessione si è conclusa presso la cappella della Fondazione Figlie di Maria con un concerto del Coro di Nulvi, diretto dal maestro Fabrizio Mangatia, e un momento di preghiera interreligiosa per la pace, presieduto da don Giuliano Savina e coordinato da don Pietro Ventura.

Venerdì 13 dicembre, il Centro di Alta Formazione Padre Manzella a Sassari ha ospitato la seconda sessione del Simposio Internazionale promosso dalla Fondazione Accademia.
La giornata è iniziata con i partecipanti riuniti nelle aule del centro per prendere parte a sette laboratori tematici, articolati nei seguenti ambiti:

  • Dialogo tra le culture e le religioni: una Paideia inclusiva
  • Mediazione e comunicazione interculturale
  • Etica e responsabilità sociale nella diversità
  • Diritto e libertà religiosa: costruire ponti di dialogo
  • Educazione e inclusione: strumenti per il futuro
  • Musica e religione: un linguaggio universale
  • Arte e spiritualità: un dialogo tra culture

1° Simposio Internazionale

L´Arcivescovo Gian Franco Saba ha visitato ciascun laboratorio e ha preso parte al momento conviviale di metà mattinata, offrendo un saluto ai partecipanti.

«I laboratori sono pensati per coinvolgere in modo approfondito e mirato i singoli partecipanti al simposio. Rappresentano il cuore delle attività tra la prima e la terza sessione, consentendo di sviluppare i temi in modo diffuso e personalizzato. Inoltre, il loro obiettivo è favorire la creazione e il rafforzamento di reti relazionali. Il simposio, infatti, non è un evento isolato, ma si inserisce in un percorso formativo e di sviluppo promosso dalla Fondazione. Grazie al metodo adottato nei laboratori e alla successiva analisi dei dati raccolti, avremo modo di valutare l´impatto di questa esperienza sui partecipanti e sui cambiamenti che auspichiamo», ha dichiarato il direttore generale della Fondazione, Antonello Spanu.

Costruire fratellanza: educare a prospettive future per un Mediterraneo inclusivo

Nel pomeriggio di venerdì 13 dicembre, presso l'Aula Segni del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, si è svolta la terza e ultima sessione del 1° Simposio internazionale.

La sessione è stata presieduta dalla professoressa Anna Maria Posadino, docente dell'Università di Sassari e referente per la Pastorale Universitaria dell'Arcidiocesi di Sassari. Il tema scelto per la serata conclusiva è stato: "Costruire fratellanza: educare a prospettive future per un Mediterraneo inclusivo".

Sono intervenuti:

  • il Prof. John Gabriel Khalil, docente presso l'Institut Dominicain des Études Orientales (IDEO) del Cairo;
  • la Dott.ssa Mariangela Laviano, islamologa del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica;
  • il Prof. Yelins Mahtat, esperto di lingua e cultura Amazigh presso l'Institut Al Mowafaqa di Rabat;
  • il Sig. Francesco Antonini, dottorando in filosofia medievale araba e latina;
  • il Sig. Abu Bakr Moretta, presidente di COREIS (Comunità Religiosa Islamica Italiana).

Al termine delle relazioni, il dott. Gavino Matteo Latte, responsabile dell'Area Scientifica della Fondazione Accademia, e il dott. Mario Igor Reni, psicoterapeuta esperto in dialogo interculturale, hanno illustrato i risultati dei laboratori svolti in mattinata. Successivamente, il dott. Mirko Casu, coordinatore del Comitato Scientifico del Centro Studi Socio-Religiosi, ha illustrato il ruolo e gli obiettivi del Centro stesso.

L'Arcivescovo Mons. Gian Franco Saba e Don Patrice Chocholsky, direttore dell'Institut Catholique de la Méditerranée di Marsiglia

Don Patrice Chocholsky, direttore dell´Institut Catholique de la Méditerranée di Marsiglia, è intervenuto per condividere l´esperienza del partenariato con la Fondazione Accademia:

«In questi giorni abbiamo vissuto concretamente il partenariato tra l´Institut Catholique de la Méditerranée e la Fondazione Accademia. Questo percorso è iniziato nel luglio dello scorso anno, quando sono stato contattato dall´arcivescovo Gian Franco Saba, e da allora i rapporti si sono intensificati fino a portarci a questa importante collaborazione. Abbiamo bisogno di lavorare insieme, di costruire ponti e di coltivare un sogno comune: il dialogo interculturale.
L'Institut Catholique de la Méditerranée è il frutto di un cammino sinodale durato 32 anni, nato dalla necessità di rispondere alla multiculturalità di Marsiglia. La nostra missione è sviluppare una teologia delle religioni che permetta un dialogo autentico tra le diverse fedi, ma anche avvicinarci con umiltà alle periferie della società, dove emergono nuove chiavi di lettura e linguaggi per comprendere le culture. Questo dialogo è essenziale, perché senza di esso le culture restano incomprese.
È meraviglioso constatare come il rapporto tra i nostri due centri sia ormai consolidato. I metodi e i progetti che stanno nascendo sono ponti verso un futuro di dialogo e inclusione. Grazie a tutti voi per questa straordinaria esperienza.
»

L'arcivescovo Gian Franco Saba infine ha concluso così i lavori:

«Ringrazio don Patrice, i presenti e tutti i collaboratori della Fondazione Accademia che hanno lavorato dietro le quinte per la riuscita di questa prima edizione del Simposio. Un grazie speciale va anche ai membri della Maison de la Sagesse, che hanno offerto riflessioni preziose e segni concreti di fraternità.
Rileggendo questi giorni, vediamo un passato, un presente e, soprattutto, uno sguardo al futuro. Desidero richiamare una riflessione che avevo condiviso tempo fa: dobbiamo famigliarizzare con lo straniero che è in noi per sviluppare un pensiero ospitale. Lo abbiamo visto anche attraverso l´entusiasmo di Mauro, un giovane talentuoso che ha contribuito al Simposio interpretando i desideri dei ragazzi del nostro territorio.
Insieme al sindaco abbiamo parlato della riapertura del Mazzotti e del Marianum: un progetto che non può limitarsi a riproporre ciò che esisteva 70-80 anni fa, perché il mondo è cambiato. È necessario trasformare i luoghi in spazi di incontro e significato, superando il rischio di lasciare vuoti che alimentano accidia e disorientamento.
La fede ci chiama a essere audaci e generativi. Ieri sera abbiamo vissuto un momento importante di collaborazione tra uffici e servizi diversi, dimostrando come la pluralità di voci possa creare un laboratorio di confronto vivo e fecondo. Questo Simposio è un "sigillo" che ci invita a navigare nel mare del dialogo, evitando di restare ancorati nei porti del nostro comodo isolamento.
»

La terza sessione del Simposio si è conclusa in tarda serata, presso l´Auditorium Fondazione Figlie di Maria, con un momento conviviale e il concerto del Coro di Villanova diretto dal Maestro Paolo Carta.

Il Sindaco Mascia accoglie a Palazzo Ducale una piccola rappresentanza del 1° Simposio

Venerdì 13 dicembre, il Sindaco Giuseppe Mascia ha accolto nella sala del Consiglio di Palazzo Ducale, una delegazione di partecipanti al 1° Simposio, guidata dall'Arcivescovo Mons. Gian Franco Saba. Erano presenti studiosi provenienti da università e istituzioni culturali di Italia, Egitto, Francia, Malta, Marocco e Romania.

Il Sindaco Mascia accoglie a Palazzo Ducale una piccola rappresentanza del 1° Simposio

Dopo il saluto di benvenuto del Sindaco, sono intervenuti l'Arcivescovo, che ha sintetizzato le finalità del Simposio e il Prof. Don Chochoski, direttore dell'ICDM di Marsiglia, partner del Simposio.

Il Sindaco ha poi condiviso una riflessione sul valore dell'alterità e sull´importanza di valorizzare gli spazi comuni non solo in ambito religioso, ma anche in quelli politico e culturale. Ha sottolineato come questi spazi, proprio perché non possono essere interamente posseduti da alcuno, diventino luoghi fondamentali per la costruzione della città. Ha inoltre evidenziato che confini e soglie non devono essere considerati muri invalicabili, ma spazi di scambio e relazione.

L'incontro si è concluso con la consegna di un dono istituzionale e ha visto anche l'intervento del presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS), il sig. Abu Bakr Moretta.

PROGRAMMA SIMPOSIO
Documento Adobe Acrobat PDF: 20294 Kb - 07/12/2024

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