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CASA DI POPOLI, CULTURE E RELIGIONI

Iniziative culturali / 13 dicembre 2024 | Avvenire

Mediterraneo, popoli e religioni a Sassari. Così il nuovo umanesimo si fa incontro

Il Mediterraneo, frontiera e agorà del nuovo umanesimo propugnato da papa Francesco, prende parola e volto. E si fa incontro. A Sassari: dove su iniziativa della Fondazione Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni – nata nel 2018 per volontà dell´arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba – e in collaborazione con l´Institut Catholique de la Mediterranée di Marsiglia, si svolge il primo simposio internazionale “Popoli, culture e religioni per un nuovo umanesimo”. Come promuovere una “nuova paideia” per una cittadinanza inclusiva e solidale? Come generare leadership e laboratori per il dialogo interculturale e interreligioso? Queste le sfide affrontate dal simposio che ha preso il via ieri e che intreccia voci e linguaggi molteplici – inclusi quelli della preghiera, della musica, dell´arte.

Voci dal Mediterraneo. Così è stato fin dalla prima sessione. Con gli interventi – all´Università di Sassari, ieri pomeriggio – dell´arcivescovo Saba, del direttore dell´Institut Catholique de la Mediterranée don Patrice Chocholski e di don Giuliano Savina, direttore dell´Ufficio nazionale per l´Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, preceduti dagli interventi di accoglienza e presentazione di Antonello Spanu, direttore generale di Fondazione Accademia, e di don Giovanni Tanca, collaboratore della stessa fondazione. A seguire: il concerto del Coro di Nulvi – espressione dell´amore appassionato e competente per il canto popolare sardo – e in serata il momento di preghiera interreligiosa per la pace presieduto da don Savina. Ad aprire la giornata era stata una visita a luoghi significativi di Sassari, alla scoperta del suo patrimonio di storia, cultura, arte e fede. I lavori del simposio – al quale partecipano 200 persone, in gran parte della provincia di Sassari – proseguono oggi. Cuore della mattinata, i sette laboratori che hanno come filo conduttore il tema “Cittadinanza e inclusione: sviluppare comunità solidali attraverso il dialogo e la partecipazione attiva”, spaziando fra orizzonti diversi – dall´arte all´educazione, dalla comunicazione interculturale agli aspetti giuridici della libertà religiosa e del rispetto della diversità, fino al focus sull´enciclica Laudato si´ come matrice di una “paideia inclusiva” al servizio della pace fra gli uomini e il creato, e della giustizia ecologica e climatica nel Mediterraneo. Nel pomeriggio si torna tutti insieme con relatori di diverse appartenenze culturali e religiose ad affrontare il tema “Costruire fratellanza: educare a prospettive future per un Mediterraneo inclusivo”, e gli interventi conclusivi di Saba e Chocholski.

Saba: lievito di fraternità. «Il simposio si colloca nel percorso culturale promosso nell´ambito diocesano – spiega ad Avvenire l´arcivescovo Saba –. Il progetto Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni si propone l´obiettivo di favorire la prospettiva di rigenerazione culturale che papa Francesco sintetizza come “Nuovo Umanesimo dell´Incontro”. La collaborazione con gli amici di Marsiglia, un ponte di amicizia che ho avuto la gioia di stabilire già vent´anni fa, è una preziosa occasione per condividere riflessioni, esperienze, possibili percorsi. I centri culturali possono realmente rappresentare dei “forum pubblici” dediti a generare leadership per una cultura della speranza che sia lievito di una società plurale, solidale e fraterna».

Edificare la casa comune. «Viviamo spesso in spazi ristretti e in continua competizione – incalza il dg della Fondazione, Spanu – con uno sguardo chino e basso, ma il dono della fede ci invita ad aprire la porta continuamente verso l´altro. E nel momento in cui ci poniamo nella dinamica della fede gli orizzonti si allargano e la dimensione della competizione cede naturalmente il passo alla partecipazione responsabile nell´orizzonte dell´unica casa comune, dell´unica famiglia umana e lo sconforto cede il passo alla speranza. Tutto ciò non nasce da grandi sistemi ed impalcature ma dall´impegno costante a riconoscere l´altro come parte di noi qualunque sia la sua condizione di vita, la sua cultura o religione. I cambiamenti profondi in corso richiedono tutta la nostra responsabilità in tal senso».

Chiesa dalle porte aperte. Di questa visione e di questa responsabilità è espressione la realtà di cui Saba è fondatore e presidente. All´indomani della sua nomina ad arcivescovo di Sassari da parte di papa Francesco – era il 27 giugno 2017 – prese forma il suo desiderio di dare vita al Progetto educativo “Insieme per un umanesimo dell´educazione senza frontiere”. A tal fine invitò quanti volevano esprimere il loro affetto con un dono, a devolvere un contributo per la costituzione del patrimonio iniziale del Progetto. Così, a pochi mesi dall´arrivo a Sassari, alla presenza dei più stretti collaboratori, l´arcivescovo Saba ha costituito la Fondazione Accademia. Che dal 2018 «promuove l´invito di papa Francesco per lo sviluppo di un nuovo umanesimo, e favorisce e promuove la cultura dell´accoglienza e dell´inclusione in prospettiva interculturale e interreligiosa. Nel contesto diocesano – ricorda una nota diffusa dall´ente – la Fondazione promuove progetti e iniziative, agevolando i processi di inclusione e favorendo la rinascita creativa del ricco patrimonio materiale e immateriale della Chiesa turritana, in una prospettiva di dialogo con le istituzioni locali». Dalle attività di formazione e alta formazione alle iniziative culturali e di ricerca, per vie molteplici la Fondazione – con i sette dipartimenti in cui è articolata – si fa voce e volto di una “Chiesa dalle porte aperte” che investe sul dialogo e sull´educazione per promuovere un nuovo umanesimo. Per il bene di tutti. Info: fondazioneaccademia.com.

(Lorenzo Rosoli)

Mediterraneo, popoli e religioni a Sassari Così il nuovo umanesimo si fa incontro
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