La presentazione del libro di Don Pietro Ventura
Mercoledì 20 ottobre nell´Aula Mons. Isgrò dell´episcopio si è tenuta la presentazione del libro La musica: «lingua ove le lingue cessano» – Il contributo della musica rituale nel processo ecumenico, scritto da don Pietro Ventura. Oltre all´autore, sono intervenuti don Fabio Trudu, docente ordinario di Liturgia presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e direttore dell´ISSR di Cagliari, e Giovanna Dongu, compositrice, pianista e docente nel dipartimento di Musica sacra e religiosa della Fondazione Accademia. L´incontro è stato moderato da don Pierpaolo Canu, docente di Canto gregoriano. Gli intermezzi musicali sono stati curati dal Dipartimento di Musica sacra e religiosa della Fondazione Accademia con la collaborazione del coro Lux Nova, diretto dal maestro Salvatore Spanedda.
Nell´intervento conclusivo dell´incontro, l´arcivescovo Gian Franco ha detto:
«Vi ringrazio per la partecipazione a questo bellissimo appuntamento che ci ha fatto ritrovare insieme per la presentazione del testo prodotto da don Pietro Ventura. Questo appuntamento segna una tappa sia della vita personale di don Pietro – vedo con piacere qui anche tanti dei suoi parrocchiani – sia del cammino del Dipartimento musicale della Fondazione Accademia. Il suo lavoro, che oggi viene presentato, si inserisce in un cammino di studio dentro un percorso di vita e ciò è un valore notevole e importante. Don Pietro è impegnato anche nella prosecuzione dei lavori per la ricerca nell´ambito della tesi dottorale. Tanti giovani hanno contribuito alla realizzazione di questo convegno, tanti sono in platea, ma hanno lavorato dietro le quinte. Vorrei sottolineare che si tratta di un nucleo di pensiero, di riflessione, di elaborazione, che matura pian piano e porta avanti un progetto. Questo è rilevante e si colloca proprio nel cammino pastorale diocesano: promuovere nuove leadership. Mi fa piacere che questo avvenga in collaborazione e in un accordo che possiamo definire intergenerazionale.
Abbiamo ascoltato, delle riflessioni che ci sono state offerte dal professor Trudu e dalla maestra Dongu, quanto il tema trattato da don Pietro sia attuale e quanto possa aiutarci a progredire culturalmente. Un progresso culturale ci aiuta anche a superare le divisioni. L´ecumenismo è certamente una grazia dello Spirito Santo, ma si situa nella cultura: la grazia ha bisogno della cultura. Papa Francesco tante volte ha ricordato che l´evangelizzazione ha bisogno della cultura. Quindi anche la vita della Chiesa si colloca dentro un processo culturale.
Dentro la stessa Chiesa Cattolica ci sono non solo sensibilità diverse, che sono sempre esistite, ma anche degli approcci, delle visioni teologiche sulle quali occorre riflettere per comprendere che cosa vogliono esprimere, cosa vogliono dire, quale messaggio si intende trasmettere. Invito don Pietro e i collaboratori a proseguire, ad andare avanti. Il libro presentato è davvero un bel testo, il frutto di un bel lavoro sulla dimensione teologica della musica. Credo che la relazione di don Fabio abbia suscitato in noi tante riflessioni. Quello di cui oggi si è parlato è uno dei linguaggi per fare teologia, una delle vie per introdurre la teologia, per promuovere il laico come teologo e anche per promuovere la teologia del laicato.
Incoraggio i laici qui presenti a coinvolgersi. Abbiamo parlato tante volte della vita pastorale delle varie comunità, delle attività pastorali affinché all´interno delle comunità si attivino processi che suscitino il risveglio di soggetti attivi che incoraggino, promuovano, sostengano la vita pastorale stessa nelle comunità. Ravvivare la vita delle comunità credo sia qualcosa di molto importante. Avremo modo di vivere l´anno giubilare e potremo vivere anche con il linguaggio della musica il giubilo».