Iniziative sociali / 13 novembre 2024
La due giorni di lavori ha visto coinvolti tra gli altri enti del territorio anche la Fondazione Accademia
L´8 e il 9 novembre scorso i giovani ragazzi e ragazze di 11 paesi mediterranei (Albania, Bosnia, Egitto, Iraq, Italia, Libano, Malta, Marocco, Spagna, Tunisia, Turchia) si sono incontrati a Sassari per firmare la "Dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo" che sarà consegnata alle Nazioni Unite nel corso della conferenza "Empowering Young Persons for Peace in the Mediterranean: A Regional Discussion on the Youth, Peace, and Security (YPS) Agenda".
La due giorni di lavori, che ha visto coinvolti tra gli altri enti del territorio anche la Fondazione Accademia, Casa di Popoli, Culture e Religioni, è cominciata venerdì 8 novembre nella Sala Conferenze della Fondazione di Sardegna dove si è svolta la Cerimonia di sottoscrizione della "Dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo" e nella quale è intervenuto Antonello Spanu, direttore generale della Fondazione Accademia, Casa di Popoli, Culture e Religioni: << È necessario comprendere che finché penseremo che la pace sia assenza di conflitto questa sarà un´idea non realizzabile. La pace piuttosto è la capacità di ciascuno di noi e dei popoli di "abitare il conflitto" in modo non violento, è un impegno che richiede, da parte di ciascuno di noi, l'investimento della nostra massima responsabilità e competenza. Occorre non essere distratti e prendere coscienza che la nostra società è intrisa di meccanismi di guerra, che portano alla liquidazione e non riconoscimento dell'altro. È da qui che nascono i conflitti e le guerre. Siamo tutti chiamati a riscoprire in noi che questo senso di responsabilità non è più rinviabile>>.
Nella giornata di sabato 9 novembre la Comunità di Sassari si è ritrovata in Piazza d'Italia per accogliere la “Dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo", affermare il diritto alla pace di ciascuna persona umana e proclamare Sassari città della Pace. Il 2025, infatti, è stato proclamato dall'ONU, Anno internazionale della Pace e della fiducia, nello stesso tempo, “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace" è il tema scelto dal Papa per la prossima Giornata Mondiale della Pace 2025. All'iniziativa ha aderito e partecipato il sistema scolastico cittadino: le studentesse e gli studenti, accompagnati dai loro docenti presenti in centinaia a colorare la piazza con slogan e striscioni. In piazza d´Italia, insieme alla lettura della "Dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo" ed al contributo dei Giovani del Mediterraneo per la Pace e del Sistema scolastico cittadino, sono intervenuti il Sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, l'Imam Salaheddine Abdellaoui, che ha commentato: << Abbiamo sentito con grande piacere e orgoglio la voce unanime dei giovani ragazzi e ragazze provenienti da tante realtà del Mediterraneo che per mesi si sono impegnati attivamente condividendo le loro speranze nel futuro. La dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo non è solo un documento, ma è la testimonianza che un futuro diverso è possibile e che le nuove generazioni sono pronte a prendere in mano il proprio destino e a lavorare per un mondo migliore. La pace non può dunque rimanere un semplice e astratto concetto: richiede dedizione e diligenza. Ed è per questo che la decisione della Città dei Sassari di proclamarsi oggi Città della Pace non è un semplice atto simbolico, è una dichiarazione di intenti che impegna tutti noi, dalle istituzioni, alle comunità religiose e alla società civile, a lavorare concretamente per la costruzione della pace. Mi permetto di invitare tutti i membri della comunità islamica e tutti i cittadini di Sassari a sostenere questo impegno, perché la pace non è un traguardo che si raggiunge una volta per tutte, ma un cammino che dobbiamo percorrere insieme giorno dopo giorno>>.
Poi l´intervento dell´Arcivescovo Gian Franco: «Quello che viviamo stamattina, di cui voi siete protagonisti principali, credo che sia un atto di civiltà. La pace è infatti il frutto di un atto di civiltà. ‘Grazie´ è la prima parola che desidero consegnare a ciascuno di voi, perché sottoscrivendo insieme questo impegno, sottoscriviamo un cammino che desideriamo condividere. Questo percorso lo condividiamo in un momento nel quale comprendiamo che la pace ha bisogno di essere coltivata come una pianta, come un albero. È necessaria una cultura della pace, in modo particolare in un mondo frammentato, diviso da tante ostilità. Tutti i giorni assistiamo a fenomeni di violenza, di aggressioni di vario genere e di vario tipo. Il fatto che oggi la Città di Sassari esprime la propria vocazione ad essere “Città della pace” è un segno per un futuro ricco di speranza».
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