Iniziative culturali / 26 maggio 2023
L´arcivescovo Gian Franco Saba, in occasione dell´80esimo anniversario della Festa del Voto, istituisce la giornata diocesana di preghiera per la pace
Sono passati ottant´anni dal lontano 1943, anno in cui Mons. Arcangelo Mazzotti decise di formulare il voto alla Beata Vergine delle Grazie, per intercessione della quale la città di Sassari fu risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Una tradizione antica che si intreccia alla storia della città ed è legata indissolubilmente a tutti i cittadini. Fede e devozione si rinnovano ogni anno a Sassari nell´ultima domenica di maggio, quando la città intera si unisce per rinnovare il voto.
Nel 1993, in occasione dei cinquant´anni dall´istituzione della Festa del Voto, venne pubblicato un volume intitolato “Il voto di maggio, 1943-1993. Cinquant´anni dalla promessa alla Madonna delle Grazie”. Si tratta di una raccolta fatta da Padre Pietro Onida, frate all´epoca in forze nel convento di San Pietro in Silki, che contiene delle testimonianze che risalgono all´origine della festa del voto e il testo originale del decreto del voto istituito da Mons. Mazzotti. La prima delle testimonianze contenute nella raccolta è proprio quella del frate Pietro Onida:
“L'ultima domenica di maggio del 1943 era singolarmente desolata in una città sempre garrula e viva- ce. Ai piedi della gradinata del Duomo, poche decine di persone, mons. Mazzotti ed i Parroci si apprestavano a riportare processionalmente il simulacro al suo santuario. Un'ordinanza emanata dalla questura vietava ogni assembramento e ogni manifestazione pubblica di folla che avrebbe potuto rappresentare un obiettivo per i bombardamenti aerei divenuti indiscriminati. <<Saranno i vostri parroci a rappresentarvi>> - diceva l'arcivescovo ai fedeli che non si rassegnavano a non poter manifestare la loro devozione con la processione. << Vuol dire che se la Madonna ci accorderà la grazia di preservare Sassari dalle distruzioni, ogni anno noi Le esprimeremo la nostra gratitudine portando, per l'ultima domenica di maggio, in cattedrale il suo simulacro miracoloso per una intensa giornata di preghiera. E poi faremo quel che oggi non possiamo fare: riaccompagneremo la Madonnina al suo santuario con una solenne processione al termine della quale l'arcivescovo rinnoverà la consacrazione della città alla Madonna delle Grazie>>”
Sempre nel volume viene poi citata, tra le testimonianze, quella del giornalista Aldo Cesaraccio:
“Quando giunsi sula gradinata del Duomo, Monsignor Mazzotti spiegava proprio questo alle poche decine di persone ai piedi di Nostra Signora, per lo più donne del popolo che cocciutamente non erano sfollate. Ricordo benissimo un "Vuol dire" pronunziato dall'Arcivescovo. Egli diceva pressa poco così: <<L'Autorità non permette che si faccia la processione per riaccompagnare nella sua dimora li Simulacro di Nostra Signora delle Grazie, perché ogni assembramento è vietato per evitare stragi in caso di incursioni aeree. Quindi ho disposto che il Simulacro venga trasportato a spalla dai vostri parroci che rappresentano i fedeli di tutta la città, senza corteo. Vuol dire che se al Madonna salverà la città a Lei dedicata e devota dai bombardamenti, ogni anno e per sempre, ogni sabato precedente l'ultima domenica di maggio, Nostra Signora verrà al Duomo ove confluiranno i pellegrini da tutte le parrocchie e la sera della domenica, con l´accompagnamento del Vescovo turritano e di tutto il clero, oltre che del popolo, li Simulacro sarà accompagnato al Santuario di san Pietro in una solenne processione, quella che oggi non possiamo fare>>
Questa la sostanza, se non proprio il testo autentico, delle parole dette in quel pomeriggio domenicale dal grande Frate che per trent'anni governò la nostra diocesi, una specie del manzoniano padre Felice, nella commossa processione del lazzaretto dei Promessi Sposi. Da un altro autorevole testimone della formulazione del nuovo voto di Sassari, li parroco di San Giuseppe, monsignor Giovanni Masia, seppi che fin da quando li clero si trovava nella sacrestia del Duomo l'arcivescovo aveva manifestato li proposito di dedicare alla Madonna delle Grazie ogni ultima domenica sassarese di maggio. Comunque, lì per lì, la formulazione del voto mi apparve come un'improvvisazione o meglio come una ispirazione improvvisa. Le poche donne che si trovavano ai piedi della scalinata esterna del Duomo piombarono in lacrime ai piedi del Simulacro quando la portantina venne sollevata dai parroci. La visione che non posso dimenticare, come sublime manifestazione di fede e di fiducia, è quella delle donne, che in ginocchio, torcendo li corpo seguivano con lo sguardo li Simulacro della piccola Madonna che si allontanava dal sagrato del Duomo.”
Quest'anno, nell'80mo anniversario, l'Arcivescovo Gian Franco Saba ha disposto con un decreto l'istituzione della Giornata diocesana di preghiera per la pace che sarà celebrata ogni anno in concomitanza con la Festa del Voto. Nella Cattedrale di San Nicola, dove riposano le spoglie dell'Arcivescovo Mazzotti, verrà collocata una lampada perpetua di fronte a un'immagine della Beata Vergine: un segno della preghiera incessante della comunità diocesana turritana per invocare il dono della pace. Si tratta di un modo concreto per accogliere l'invito di Papa Francesco affinché risuoni senza sosta in tutta la Chiesa la preghiera per la pace.
L'intero programma della Festa del Voto, in questo speciale anniversario, è stato fortemente caratterizzato dal tema della pace, grazie anche al coinvolgimento dei più giovani. Gli studenti del Liceo Artistico "Filippo Figari" di Sassari hanno realizzato un'esposizione sul tema "Votati alla pace" nella sale del convento dei frati minori. La comunità dei frati del Santuario, il circolo Laudato Si' e Fondazione Accademia hanno proposto durante tutto il mese i "giovedì della pace": iniziative a carattere storico, artistico e di dialogo interreligioso. Le celebrazioni legate alle Festa del Voto culmineranno con il pontificale presieduto dall'Arcivescovo nella Cattedrale di Sassari domenica 28 maggio alle ore 17, insieme con il Capitolo turritano e tutti i sacerdoti della diocesi. Al termine della celebrazione si svolgerà l'accensione della lampada perpetua della pace. Seguirà la consueta processione e lo scioglimento del Voto all'arrivo al Santuario delle Grazie.
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